M. Grazia Busà
Pronuncia inglese
per italiani
LE VOCALI
manage?
ˈmænɪʤ!
SPEAK CORRECTLY
SPEAK CONFIDENTLY
Unità 1 L’importanza di una pronuncia corretta
Unità 2 La produzione dei suoni
Unità 3 Le vocali
Unità 4 I simboli fonetici
Unità 5 Le vocali dell’inglese
Unità 6 I dittonghi
indice
Perchè è importante avere una pronuncia corretta in inglese?
Come si può migliorare la propria pronuncia in inglese?
Gli organi articolatori
Cosa sono le vocali?
Vocali chiuse e aperte
Vocali anteriori, centrali e posteriori
Vocali arrotondate e non arrotondate
Cosa sono i simboli fonetici?
Le vocali dell’inglese a confronto con quelle dell’italiano
Le vocali dell’inglese
Ortografia e pronuncia
Confronto tra vocali
Pratica di pronuncia
I dittonghi dell’inglese
Ortografia e pronuncia
Confronto tra dittonghi e vocali
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33
10
Unità 7 La schwa
Unità 8 Accento e Intonazione
Le vocali non accentate e la schwa
Le vocali nelle parole funzionali e nelle parole lessicali
Pratica di pronuncia
Come enfatizzare alcune parole nella frase
Accento di parola
SufÏssi
Che cos’è l’intonazione?
L’intonazione
Pratica di pronuncia
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Pratica di pronuncia
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L’importanza di una
pronuncia corretta
Perchè è importante avere una pronuncia
corretta in inglese?
In una prospettiva europea ed internazionale, in cui l’inglese viene usato nel
lavoro, negli ambienti politici, economici, scientifici, sociali e culturali,
è importante assicurarsi che il proprio messaggio venga capito bene,
subito e da tutti. È stato dimostrato che una pronuncia poco chiara,
richiedendo un livello di attenzione troppo elevato da parte dell’ascoltatore,
può pregiudicare il felice esito della comunicazione. Ecco quindi perché è
importante imparare una pronuncia corretta in inglese, sebbene questo
non voglia dire necessariamente perdere il proprio accento italiano.
Per migliorare la propria pronuncia bisogna lavorare su due fronti.
Da un lato ci si deve abituare a percepire delle differenze che sono presenti
in inglese ma non in italiano (come nel caso in cui due o più vocali inglesi
vengono percepite come la stessa vocale italiana).
Dall’altro lato ci si deve abituare a produrre i suoni dell’inglese, il che vuol
dire muovere gli organi (detti articolatori) con cui produciamo i suoni, e cioè la
lingua, le labbra, ecc., secondo le modalità dell’inglese e non dell’italiano.
Per produrre i suoni dell’inglese e migliorare la propria pronuncia bisognerà
quindi imparare a muovere gli organi articolatori in modo nuovo.
Per fare ciò è necessario conoscere le modalità di produzione delle vocali
e delle consonanti dell’inglese (a confronto con quelle dell’italiano), a partire
dai movimenti degli organi articolatori. Come si vedrà, piccole differenze
nell’articolazione dei suoni producono suoni diversi e creano “errori di
pronuncia”.
Come si può migliorare la propria pronuncia in inglese?
Tutti i suoni che produciamo sono il risultato di contrazioni muscolari
in presenza di aria proveniente dai polmoni. I primi muscoli che il flusso
d’aria proveniente dai polmoni incontra sono quelli della laringe, e cioè le
corde -o pliche- vocali. Queste possono assumere conformazioni diverse
e dare origine a suoni diversi. Quando le corde vocali sono in posizione di
respirazione, la glottide è aperta, l’aria di passaggio non incontra nessun
ostacolo e non vi è emissione di alcun suono. Quando invece le corde vocali
sono ravvicinate, l’aria in uscita le farà vibrare, creando così dei suoni sonori.
Dopo essere passata per la laringe l’aria entra in uno spazio, detto tratto
vocale, che si estende fino alle labbra e alle narici.
Gli organi articolatori
La produzione
dei suoni
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Figura 1. Apparato di fonazione
POLMONI
CAVITÀ ORALE /
TRATTO VOCALE
CAVITÀ NASALE
LARINGE e
CORDE VOCALI
(glottide)
CAVITÀ
FARINGALE
VELO PENDULO
Gli organi responsabili della produzione dei suoni sono detti articolatori.
Alcuni organi articolatori (labbra, lingua, palato molle (composto da velo
pendulo e ugola)) sono mobili, e si muovono verso gli organi articolatori fissi
superiori (i denti, gli alveoli, il palato e la faringe). Le diverse posizioni degli
articolatori creano configurazioni diverse del tratto vocalico dando origine
a suoni diversi. I movimenti degli organi articolatori possono differire nelle
lingue del mondo. Ecco perché alcune lingue possono avere suoni differenti
da quelli di altre lingue. Per ridurre il proprio accento straniero è quindi
importante imparare a articolare suoni in modo diverso da quello che ci ha
abituato a fare la nostra lingua.
Nella Figura 1 è rappresentato l’apparato di fonazione, che è responsabile
della produzione dei suoni.
Si può suddividere in:
Cavità faringale: è il tratto che si estende dalla laringe al velo
pendulo.
Cavità nasale: è il tratto che si estende dal velo pendulo alle narici.
La posizione dell’ugola, che può essere abbassata o alzata contro la
parete posteriore della faringe (vedi Figura 2), determina la fuoriuscita
dell’aria dal naso e dalla bocca (quando l’ugola è abbassata) o solo
dalla bocca (quando l’ugola è alzata).
Come vedremo, i suoni prodotti con l’ugola abbassata e la fuoriuscita
dell’aria dal naso e dalla bocca sono detti nasali (m, n, ŋ, ecc.).
I suoni prodotti con la fuoriuscita dell’aria solo dalla bocca (quando
l’ugola è alzata) sono detti orali.
Cavità orale: è il tratto che si estende dall’ugola e la parte superiore
della faringe alle labbra. La maggior parte dei suoni viene prodotta
in questa regione. Nella Figura 2 sono indicati i componenti di questa
cavità a partire dalle labbra, superiori ed inferiori; i denti, superiori
ed inferiori; gli alveoli, ovvero la zona delle gengive immediatamente
posteriore ai denti superiori; il palato, formato anteriormente da una
Figura 2. Il tratto vocale e gli organi articolatori
struttura ossea detta palato duro, e posteriormente da una struttura
muscolare detta palato molle e velo pendulo; l’ugola, la parte
terminale del palato molle che è libera; la lingua, che è un articolatore
molto importante in quanto si può muovere liberamente all’interno del
tratto vocale assumendo configurazioni diverse. Si distinguono punta,
corona, dorso, postdorso e radice della lingua.
Le vocali sono suoni sonori, e cioè prodotti con la vibrazione delle corde
vocali. Nella produzione delle vocali gli articolatori sono distanti e l’aria esce
liberamente dal tratto vocale senza incontrare ostacoli. Si differenziano
dalle consonanti che sono invece caratterizzate da una chiusura o un
restringimento del tratto vocale che creano un’ostruzione e impediscono
il libero passaggio dell’aria in uscita.
La diversa qualità delle vocali è data dal variare di tre fattori nella loro
produzione:
Le vocali
Cosa sono le vocali?
Le vocali sono dette chiuse quando sono prodotte con la lingua in posizione
vicina al palato, come nel caso di /i, u/, e aperte quando è presente un minor
grado di avvicinamento della lingua al palato, ad esempio nel caso della /a/.
Vengono chiamate semichiuse e semiaperte negli stadi intermedi.
Vocali chiuse e aperte
A seconda della posizione degli articolatori, le vocali vengono classificate in:
il grado di distanza della parte superiore della lingua dal palato;
la parte della lingua, anteriore o posteriore, che viene alzata
maggiormente nella loro produzione;
la posizione delle labbra, che possono essere più o meno arrotondate.
Le vocali possono essere anteriori, centrali e posteriori a seconda del
grado di avanzamento della lingua nella loro produzione come mostrano le
figure qui sotto. Le vocali anteriori dell’italiano sono /i, e, ɛ/; la vocale centrale
è la /a/, le posteriori sono /u, o, ɔ/.
Produzione
delle ‘i’ italiana
Produzione
delle ‘a’ italiana
Produzione
delle ‘u’ italiana
Le vocali possono essere arrotondate, se sono prodotte con
l’arrotondamento delle labbra come nel caso di /u, o/, o non arrotondate,
se sono prodotte con le labbra non arrotondate come nel caso di /i, e, ɛ/.
Di solito le vocali posteriori (/u, o, ɔ/) sono anche arrotondate; le anteriori
sono non arrotondate (/i, e, ɛ/).
Pronunciando di seguito la serie delle sette vocali italiane /i, e, ɛ, a, ɔ,
o, u/ si può facilmente sentire come, nella produzione delle vocali, la lingua si
sposti da una posizione alta e frontale per la /i/, scenda verso il centro per la
/a/ e poi salga di nuovo nella zona posteriore del tratto vocalico per la /u/. Si
può anche notare come cambi l’arrotondamento delle labbra nella produzione
delle diverse vocali.
Vocali anteriori, centrali e posteriori
Vocali arrotondate e non arrotondate
Figura 3. Posizioni della lingua nella produzione delle vocali (anteriori, centrale e posteriori)