Gocce di nardo
Gocce di nardo
Periodico di condivisione e formazione
SCUOLA DI VITA SPIRITUALE "P. PIO BRUNO LANTERI"
Numero 19
Giugno 2025
L’Editoriale del Direttore (P. Armando, OMV) p. 3
L’Amore Crocifisso (La Redazione) p. 6
Schizzi sulla Bibbia (Don Joseph Alexander) p. 8
La Penna e la Croce (Don Fabio) p. 10
Fine Settimana di preghiera e spiritualità (Mimmo) p. 11
Il “Sì” per sempre (Suor Maria Pia, OMVF) p. 12
Esercizi Spirituali della Vita Ordinaria (Fabio) p. 14
Papa Leone XIV (Sr Daniela) p. 16
Mariam cogita, Mariam invoca (Don Claudio) p. 18
Camminando con Padre Lanteri (Massimo) p. 22
Domenica di Amicizia e Gioia nel Signore (Antonio) p. 24
Venga il Tuo Regno (Maria Grazia) p. 26
Piccole Sentinelle (Marco) p. 27
Nel bosco di D’Otto p. 28
Locandine p. 29
News p. 31
Preghiera, informazioni e contatti p. 32
Indice
Carissimi Amici e Amiche,
eccoci giunti all’ultimo numero di Gocce prima della pausa estiva,
Riprenderemo, a Dio piacendo, nel mese di settembre.
Ci eravamo lasciati lo scorso numero con le esequie di Papa Francesco ed eccoci
ora con Papa Leone XIV. A lui va tutta la nostra preghiera e il nostro sostegno per
il compito difficile che lo attende.
Nel mese di maggio sono terminate le attività pastorali della nostra Scuola e
con una certa commozione e con grande gratitudine al Signore, abbiamo svolto la
nostra ultima lezione nei vari anni della Scuola di Discernimento e Direzione, il
nostro ultimo incontro de “La Penna e la Croce”, “I classici di Spiritualità”, i
“Gruppi montfortani”, gli EVO on line e in presenza, la Domenica della Gioia, la
lettura commentata del Catechismo della Chiesa Cattolica, ecc.
Tanti visi, sorrisi, sguardi, preghiere, condivisioni, gioie, dolori… tante grazie
anche quest’anno, di cui ringraziare di cuore il Signore che ci dà la possibilità di
lavorare nella Sua Vigna.
Una delle cose belle del mese di maggio è stato il Fine Settimana Spirituale di
preghiera e spiritualità Montfortana, guidato dal nostro Don Claudio, durante il
quale alcune persone hanno fatto (ed altre hanno rinnovato) la loro consacrazione
a Gesù per Maria secondo la modalità del Montfort. Di questo ci parlerà il nostro
amico Mimmo.
del Direttore
L'Editoriale del Direttore
L'Editoriale
A CURA DI P. ARMANDO SANTORO O.M.V.
del Direttore
L'Editoriale del Direttore
L'Editoriale
A CURA DI P. ARMANDO SANTORO O.M.V.
Veniamo ora al nostro numero di giugno, in cui il calendario liturgico ci
inviterà a soffermarci sull’Ascensione, la Pentecoste, il Corpus Domini, la
Santissima Trinità, il Sacro Cuore di Gesù e il Cuore Immacolato di Maria...
La nostra Redazione ci propone in questo mese un’altra bellissima riflessione
sull’Amore Crocifisso, presentandoci un estratto del Trattato della Vera Devozione a
Maria di San Luigi Maria Grignion de Montfort.
Don Alex, nella Rubrica: “Schizzi sulla Bibbia” ci parla della Pentecoste, facendoci
riflettere sul termine “Shavuot” e ci saluta, comunicandoci la sua partenza per le
Filippine, dove sarà formatore spirituale dei seminaristi e del clero. Lo
ringraziamo di cuore di quanto ha fatto per tutti noi e preghiamo per lui.
Don Fabio, nella Rubrica “La Penna e la Croce” ci presenta il brano “Lettera alla
Madonna”, di Jan Twardowski e commenta che nessuno può impedire a Dio di
sussurrare al nostro cuore quando abbassa le difese, sul punto di addormentarsi.
Il nostro amico Mimmo ci condivide la gioia di aver partecipato al Fine Settimana
di Preghiera e Spiritualità Montfortana, che si è tenuto dal 16 al 18 maggio.
Per la Rubrica: “Il Sì per sempre” la carissima Suor Maria Pia, OMVF, ci racconta
la propria vocazione e ci confida come Lui sia il Tutto della sua vita, che supera di gran
lunga tutte le cose più belle che il mondo possa offrire.
A conclusione del secondo anno del Cammino di Esercizi nella Vita Ordinaria
(EVO), il nostro amico Fabio ci racconta la sua esperienza con gratitudine
gioiosa.
La nostra amica Suor Daniela, Francescana Clarissa, ci condivide le proprie
riflessioni in un bell’articolo su Papa Leone XIV, faro di speranza per una Chiesa e un
mondo divisi.
A sinistra foto conclusiva del Cammino Evo 1 e 2 in presenza, a destra foto conclusiva del Cammino degli Evo 2 in presenza.
del Direttore
L'Editoriale del Direttore
L'Editoriale
A CURA DI P. ARMANDO SANTORO O.M.V.
Don Claudio, nella Rubrica: “Mariam cogita, Mariam invoca”, ci spiega come il
Contratto Montfortano e l’Alleanza Battesimale sono strettamente connessi.
Massimo, nella Rubrica: “Camminando con Padre Lanteri” ci presenta la seconda
parte degli Esercizi Spirituali come sorgente della spiritualità lanteriana della
misericordia.
Antonio, nostro caro amico, ci racconta
qualcosa
sulla
sua
esperienza
nella
partecipazione alle Domeniche in Amicizia e
Gioia nel Signore.
Marco, del gruppo: “Piccole Sentinelle. Gruppo di Preghiera Padre Pio Bruno Lanteri”,
ci condivide alcuni pensieri sul Rosario che con gioia recita ogni martedì in
collegamento on line insieme ad altri fratelli e sorelle lanteriani.
Il piccolo D’Otto, mascotte della nostra Scuola, risponde alle domande dei suoi
piccoli amici per spiegare ai bambini qualcosa sul Corpus Domini.
Per quanto riguarda i prossimi appuntamenti della nostra Scuola di Vita
Spirituale, ricordo la bella opportunità di partecipare al Fine Settimana
Spirituale per coppie o singoli sposi a San Polo dei Cavalieri dal 20 al 22 giugno
e la Settimana Lanteriana, occasione di incontro di tutti gli Amici Lanteriani dal
3 al 6 luglio a Cittadella Ecumenica Taddeide, presso Riano Romano. Per
maggiori informazioni trovate la locandina a pag 30.
Ricordo inoltre che dal 3 al 29 agosto sarò impegnato a dirigere il Mese
Ignaziano. Per questo vi chiedo una preghiera e anche, perché no, di farci un
pensierino, visto che c’è ancora qualche posto. Avviso anche che a settembre ci
sarà un corso di Esercizi sulla Prima Settimana diretto da Don Fabio Bartoli. Per
informazioni cliccare qui. Invito a guardare le news per il programma estivo.
Ora vi saluto e vi auguro buona lettura. Dio vi benedica!
La carissima Maria Grazia ci condivide qualcosa del Mese Ignaziano che ha fatto
lo scorso agosto. Ce lo definisce: un regno di cui silenzio e solitudine rappresentano
scettro e corona.
[152] Questa devozione è una via facile, breve, perfetta e sicura per giungere
all'unione con Nostro Signore nella quale consiste la perfezione del cristiano.
1) È una via facile, aperta da Gesù Cristo per venire a noi e sulla quale nessun
ostacolo impedisce di giungere a Lui. In verità, l'unione con Dio si può
raggiungere anche per altre strade, ma con maggiori croci e morti dolorose,
con più difficoltà ardue a superarsi. Occorre passare per notti oscure, per
strane lotte ed agonie, per erte montagne, fra spine pungentissime e in
mezzo a deserti spaventosi. Sulla strada di Maria, invece, si cammina più
soavemente e più tranquillamente. Certo, anche su di essa non mancano
aspre lotte da sostenere e grandi difficoltà da superare. Ma ella, amabile
Madre e Sovrana, si fa così vicina e presente ai suoi fedeli servi per
rischiararli nelle loro tenebre, illuminarli nei loro dubbi, rassicurarli nei loro
timori, sostenerli nei loro combattimenti e nelle loro difficoltà, che davvero
questa strada verginale per trovare Gesù Cristo, a paragone di ogni altra, è
una via di rose e miele. Soltanto pochi santi, come Efrem, Giovanni
Damasceno, Bernardo, Bernardino, Bonaventura, Francesco di Sales..., hanno
seguito questo dolce sentiero per giungere a Gesù Cristo. Lo Spirito Santo,
fedele Sposo di Maria, l'aveva loro indicato per grazia specialissima. Ma gli
altri santi - e sono i più numerosi - benché tutti devoti alla santissima
Vergine, non hanno camminato o ben poco per questa strada e così sono
passati per prove più aspre e pericolose.
L'AMORE CROCIFISSO
La Redazione
In questo mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù, che iniziamo festeggiando il
Corpus Domini e ringraziando il Signore che ci nutre di Sé, proponiamo una lettura
che, se possibile, potrebbe accrescere ancor di più la fame che abbiamo di Lui. Ce ne
vogliamo andare in brodo di giuggiole assaporando le dolcezze che la Mamma
Celeste prepara per noi?
Ecco un estratto dal Trattato della Vera Devozione a Maria di San Luigi Maria
Grignion de Montfort, di cui, certamente, non rimarrà una sola parola nel piatto!
[153] Ma come si spiega allora - mi dirà qualche servo fedele di Maria - che i
servi fedeli di questa Madre buona hanno tante occasioni di patire e più di
coloro che non le sono ugualmente devoti? Infatti, sono contraddetti,
perseguitati, calunniati, mal sopportati, oppure camminano fra le tenebre
interiori o per deserti dove non cade la minima stilla di rugiada celeste. Se
questa devozione a Maria rende più facile la via per trovare Gesù Cristo, come
mai sono proprio loro i più crocifissi?
[154] Rispondo: certamente i servi più fedeli della Vergine santa, proprio
perché più favoriti, ricevono da lei le più grandi grazie e favori celesti, quali
sono appunto le croci. Ma affermo pure che sono questi stessi servi di Maria a
portare tali croci con maggiore facilità, merito e gloria. Ciò che arresterebbe
mille volte o farebbe soccombere un altro, non li arresta nemmeno una volta,
ma li fa avanzare. Infatti questa Madre buona, piena di grazia e dell'unzione
dello Spirito Santo, candisce e prepara loro tutte quelle croci nello zucchero
della sua dolcezza materna e nell'unzione del puro amore, tanto che essi le
deglutiscono allegramente come fossero noci candite, sebbene in sé siano
amarissime. Sono convinto che la persona che voglia essere devota e vivere
pienamente in Cristo e quindi soffrire persecuzioni e portare ogni giorno la
propria croce, non riuscirà mai a portare grandi croci, o almeno non le porterà
lietamente e nemmeno sino alla fine, senza una tenera devozione alla Vergine
santa, la dolcissima mitigatrice delle croci, come nessuno potrebbe mangiare,
se non con grande sforzo (che non può durare) noci verdi che non siano state
candite con lo zucchero.
L'AMORE CROCIFISSO
La Redazione
Shavuot, che in ebraico significa "settimane", rappresenta una delle celebrazioni
più antiche e significative del calendario ebraico. Insieme a Pesach e Sukkot,
costituisce una delle tre grandi feste di pellegrinaggio che un tempo
richiamavano migliaia di fedeli al Tempio di Gerusalemme. La sua collocazione
temporale non è casuale: cade esattamente sette settimane dopo Pesach, creando
un ponte simbolico tra la liberazione dall'Egitto e quello che sarebbe diventato il
momento fondante dell'identità ebraica.
Inizialmente, questa festa aveva radici profondamente agricole. Segnava il
momento cruciale della raccolta del grano, quando le comunità rurali
presentavano i primi frutti del loro lavoro come offerta di ringraziamento. Era
un momento di gioia collettiva, in cui si riconosceva la generosità divina
attraverso i doni della natura. Ma col tempo, Shavuot acquisì una dimensione
molto più profonda: divenne la commemorazione del dono della Torà sul Monte
Sinai, trasformandosi da festa dei raccolti a celebrazione dell'alleanza tra Dio e il
popolo d'Israele.
Quando il cristianesimo iniziò a prendere forma, questa antica tradizione
ebraica trovò una nuova interpretazione. I primi cristiani, che erano essi stessi
ebrei, continuavano a partecipare alle feste tradizionali, ma iniziarono a leggerle
attraverso la lente della loro esperienza con Gesù. Fu così che Shavuot divenne
Pentecoste, mantenendo la stessa collocazione temporale - cinquanta giorni dopo
la Pasqua - ma assumendo un significato completamente nuovo.
Il racconto degli Atti degli Apostoli ci trasporta in quel momento straordinario:
gli Apostoli, ancora segnati dalla perdita del loro Maestro, ma rinfrancati dalla
resurrezione, si trovano riuniti a Gerusalemme proprio durante Shavuot. La
città era piena di pellegrini venuti da ogni angolo del mondo conosciuto per
celebrare la festa.
Schizzi sulla Bibbia
a cura di don Joseph Alexander De Leòn
Schizzi sulla Bibbia
Shavuot e la sua evoluzione nella Pentecoste cristiana
Schizzi sulla Bibbia
a cura di don Joseph Alexander De Leòn
Schizzi sulla Bibbia
Shavuot e la sua evoluzione nella Pentecoste cristiana
Ed è proprio in questo contesto cosmopolita che accade qualcosa di inaspettato:
lo Spirito Santo si manifesta con segni visibili - il vento impetuoso, le lingue di fuoco
- e improvvisamente quegli uomini impauriti diventano predicatori coraggiosi,
capaci di farsi comprendere da persone di lingue e culture diverse.
Questo evento segna una svolta decisiva. Se Shavuot celebrava il dono della
Legge scritta su tavole di pietra, Pentecoste celebra il dono dello Spirito che "scrive" nei
cuori umani. È come se la rivelazione del Sinai trovasse il suo compimento
naturale in quella del Cenacolo: da una parte la Legge che forma un popolo,
dall'altra lo Spirito che lo apre al mondo intero.
Non si tratta di una sostituzione, ma piuttosto di un ampliamento di
prospettiva. La tradizione ebraica non viene cancellata, ma diventa il terreno
fertile su cui cresce una nuova comprensione dell'agire divino nella storia.
Shavuot e Pentecoste rimangono legate da un filo rosso che attraversa i secoli:
entrambe parlano di doni divini che trasformano comunità umane, entrambe
raccontano di alleanze che cambiano il corso della storia.
Oggi, mentre gli ebrei continuano a celebrare Shavuot leggendo tutta la notte il
libro di Ruth e decorando le sinagoghe con fiori e verdure fresche, i cristiani vivono
la Pentecoste come il momento in cui la Chiesa riceve la forza per la sua missione
universale. Due tradizioni diverse, ma unite dalla consapevolezza che la storia
umana è attraversata da momenti di grazia che aprono possibilità inaspettate.
Approfitto anche di questa occasione per ringraziarvi e salutarvi, cari lettori e membri
della grande famiglia della Scuola di Vita Spirituale del Venerabile Lanteri, per tutti
questi anni preziosi di collaborazione e discepolato vissuti insieme.
Vi chiedo di ricordarmi nelle vostre preghiere per la mia nuova missione come formatore
dei futuri sacerdoti e nell’accompagnamento spirituale del clero nelle Filippine.
Dio vi ami e vi benedica sempre.
“Innanzitutto ti informo che nulla è cambiato.
La batticoda gialla è contenta del suo becco nero
il salmone torna al fiume da cui è nato (…)
il bosco è così reale che sembra un'apparizione
l'ape è una musica, benché non conosca Chopin.
Qui si può diventar santi persino in cortile,
dando il becchime ai polli alla maniera antica (…)
Non potendo vederti ti scrivo una lettera
a volte tuttavia mi sembra di sentirti
da dove viene se no quel sussurro all'improvviso
quando mi addormento?”
Il mese scorso avevo promesso che vi avrei fatto conoscere meglio Jan Twardowski e
così oggi vi presento una delicatissima poesia dedicata a Maria (siamo ancora nel
mese di Maggio dopotutto) da questo sacerdote/bambino che attraversò la
persecuzione staliniana con animo francescano.
È splendido l'inizio: “nulla è cambiato...”, scritto mentre i carri armati russi assediano
le chiese e il povero Jan per vivere è costretto a fare un po' il maestro e un po' il
contadino, eppure lo strepito e il vaneggiamento degli uomini non hanno il potere di
turbare la pace del mondo (la batticoda, il salmone, il bosco, l'ape...) che consola e
sostiene il cuore di chi crede con la fede di un bimbo.
Così la scoperta, che vale una vita: “qui si può diventar santi...” anche senza solenni
liturgie, anche senza chiese, perfino quasi senza preghiere, semplicemente dando il
mangime ai polli. Fino alla dolce constatazione che nessuno può impedire a Dio di
sussurrare al nostro cuore quando abbassa le difese, sul punto di addormentarsi.
a cura di Don Fabio Bartoli
La penna e la croce
Lettera alla Madonna